MONOLITH VOLUME XXX: The End
Philosophically, “the end” raises fundamental questions about the nature of existence and the meaning of life. It brings to the forefront the concept of temporality and the human condition’s finite nature. Philosophers like Martin Heidegger have delved deeply into this, exploring how the awareness of death (what he termed “Being-toward-death”) shapes our understanding of existence and our actions within it. The existentialist perspective, represented by thinkers such as Jean-Paul Sartre and Albert Camus, views “the end” as a defining moment that gives life its urgency and significance. Camus, in particular, grappled with the idea of the absurd—the conflict between humanity’s desire for meaning and the indifferent universe. For him, acknowledging the inevitability of the end is crucial to living authentically.
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Filosoficamente, “la fine” solleva domande fondamentali sulla natura dell’esistenza e sul significato della vita. Porta in primo piano il concetto di temporalità e la natura finita della condizione umana. Filosofi come Martin Heidegger hanno approfondito questo aspetto, esplorando come la consapevolezza della morte (ciò che ha definito “Essere-verso-la-morte”) modella la nostra comprensione dell’esistenza e le nostre azioni al suo interno. La prospettiva esistenzialista, rappresentata da pensatori come Jean-Paul Sartre e Albert Camus, vede la “fine” come un momento determinante che dà alla vita la sua urgenza e significato. Camus, in particolare, era alle prese con l’idea dell’assurdo: il conflitto tra il desiderio di significato dell’umanità e l’universo indifferente. Per lui, riconoscere l’inevitabilità della fine è fondamentale per vivere in modo autentico.
M.M. | C.S.