Camurri | Guerra e pace
Assieme al successivo romanzo Anna Karenina, Guerra e pace rappresenta la più grande prova in ambito narrativo di Lev Tolstoj. Lo stesso autore esprimeva dubbi su come definire questa sterminata opera letteraria, che mischia la “finzione” a capitoli dedicati alla storia e alla filosofia: “Non è un romanzo, e tanto meno un poema, e ancor meno una cronaca storica.”
Tuttavia, personalmente ritengo che non sia affatto improprio definire Guerra e pace un romanzo storico, pur con tutte le notevoli e numerose differenze rispetto ai precedenti lavori di Walter Scott, che ha dato origine a questa forma letteraria, e a quelli di Stendhal, nei confronti del quale Tolstoj ha esplicitamente riconosciuto la propria “filiazione”.
In Guerra e pace, ambientato ai tempi dell’era Napoleonica, sono presenti centinaia di personaggi, sia fittizi che reali. Con questo mio scritto, tenterò di affrontare alcuni degli aspetti dell’opera, parlando succintamente di qualcuno di questi personaggi.
Proprio di Napoleone Bonaparte viene fornito un ritratto memorabile, tratteggiato in modo tale da evidenziarne anche le debolezze, un ritratto così pregnante e incisivo che in non pochi lettori finisce fatalmente con il sovrapporsi e il confondersi con il Napoleone di cui parlano i manuali di storia.
Ovviamente viene dato molto rilievo pure al Generale Kutuzov, una autentica leggenda in patria, il grande avversario del condottiero corso, in grado di porre termine, con scrupolo e tenacia, alla lunga e estenuante occupazione francese.
A questi due giganti della storia dell’umanità si contrappone plasticamente Platon Karataev, il semplice contadino-soldato che riesce ad accettare le traversie e le difficoltà del periodo bellico in modo del tutto semplice e naturale, senza strane elucubrazioni mentali.
Ma a ben vedere altri sono i personaggi che più affascinano i lettori di Guerra e pace. Uno di essi è certamente Pierre Bezuchov, il goffo sognatore, così diverso dal rigoroso Principe Andrej. Scrive Ettore Lo Gatto: “Pierre Bezuchov, alter-ego di Tolstoj, del quale rappresenta le idee, le speranze, le delusioni e anche la temporanea pacificazione con se stesso.”
Alla fine del romanzo, dopo un gran numero di vicissitudini, Pierre Bezuchov sposa proprio Nataša Rostova, il principale personaggio femminile, di cui restano tra l’altro nella memoria collettiva anche alcune famose interpretazioni cinematografiche. Fausto Malcovati dice di Nataša: “è una figura poetica di assoluta perfezione, simbolo della vita universale, della realtà della poesia (…) Essa ha una prorompente comunicativa, che è anzitutto fisica: tutto il suo essere emana leggerezza, gioia, armonia.”
A mio avviso, il principale merito di Tolstoj in Guerra e pace è in effetti la creazione di questi mirabili personaggi, ben più riusciti e incisivi delle sue dissertazioni storiche e filosofiche.
Foto di Chris Lawton