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Camurri | Perdita del Medioevo

A partire dalla metà del diciannovesimo secolo e fino ai primi decenni del ventesimo si assiste in alcuni paesi europei all’affermarsi del Revivalismo, un movimento artistico che intende conseguire, anche e forse soprattutto nell’ambito dell’architettura, il ripristino di certi elementi tipici del passato. In questo breve scritto, mi soffermerò in particolare sul recupero degli stilemi del Medioevo a Milano. Come è noto, durante il periodo Rinascimentale e Barocco c’è stata ovunque la tendenza a modificare gli edifici romanici e gotici, per “aggiornarli” ai nuovi stili. In seguito però, molti hanno sentito il desiderio di ripristinare e di ricreare gli stili originari. Una figura di primo rilievo all’interno di questa tendenza è quella di Carlo Maciachini, autore di numerosi e significativi interventi nel capoluogo lombardo. Per limitarci solo al quartiere di Brera, possiamo ritrovare la sua mano nelle facciate della chiesa del Carmine, di San Marco e di San Simpliciano. Ma probabilmente il suo intervento più noto è rappresentato dal Cimitero Monumentale, e in modo speciale dal suo Famedio, che costituisce un ottimo esempio di architettura Neogotica.

Un discorso a parte va fatto per il Duomo. La costruzione di questa immensa “Fabbrica” si è protratta per diversi secoli, dalla fine del Trecento fino a giungere, si può dire, ai nostri giorni. Benché esso venga talvolta considerato come un esempio di Gotico Italiano – ammesso e non concesso che si possa effettivamente parlare di architettura gotica in Italia – a ben vedere si tratta di un edificio cominciato nel periodo tardo gotico, con considerevoli interventi rinascimentali, barocchi e neoclassici, su cui si innestano, appunto, quelli più propriamente neogotici.

Gli effetti delle tendenze revivaliste a Milano non sono presenti esclusivamente negli edifici religiosi. Un mirabile esempio di ciò è costituito dal cosiddetto Castello Cova, un palazzo risalente agli inizi del Novecento. Si tratta di un edificio per abitazioni che invariabilmente attira gli sguardi stupiti dei passanti, soprattutto per la sua peculiare torre merlata. A pochi passi dal Castello Cova sorge invece un edificio che conserva intatta la propria splendida, autentica veste medievale: la Basilica di Sant’Ambrogio, da molti – anche, modestamente, da chi scrive – considerata la più rappresentativa delle chiese romaniche in territorio italiano. Proprio l’unicità della sua facciata, così sviluppata in profondità, ha permesso che essa sopravvivesse sostanzialmente inalterata fino al ventunesimo secolo.
Ma, indirettamente e sorprendentemente, anche la Basilica Ambrosiana è in qualche modo legata al Revivalismo medievale. Infatti, la Royce Hall dell’Università della California di Los Angeles è “originalmente” ispirata alle sue particolarissime e inconfondibili forme.

 


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