Procedi lentamente. Un passo dopo l’altro. Ti fermi, attendi un istante, riprendi fiato. Riparti con un’andatura più pesante e stanca. Un sorso d’acqua è fondamentale per sopportare meglio la calura estiva, mitigata solo da un alito di vento leggero. Ancora una pausa. La salita ti spezza il fiato e la fatica si fa sentire, nonostante anni di allenamento. Il corpo appare inerte, avverti i muscoli contratti e le gambe indolenzite. Sali di nuovo. Il dislivello comincia a farsi notevole. Rocce aguzze e scivolose per l’umidità mattutina rendono arduo avanzare con sicurezza in mezzo al bosco. Un profumo intenso di funghi, nascosti tra il fogliame sparso a terra, ti fa respirare a pieni polmoni aria di montagna. Senti scricchiolare aghi di pino sotto le scarpe. L’aria è densa di fragranze erbacee, sa di fresco e ti regala una sensazione di calma e serenità. Un piccolo incentivo a proseguire il cammino. Ma una nuova sosta si rivela necessaria. I pensieri affollano la testa. Ricordi non troppo lontani riaffiorano nella mente. Il dolore è capace di comprimere lo stomaco, di creare scompiglio, impedendo di proseguire. Poi avverti un rumore alle tue spalle. Ti volti. Altri escursionisti procedono a passo svelto e baldanzoso, armati di racchette da passeggio. Ricambi il sorriso e il saluto, ma copiose gocce di sudore scivolano lungo il tuo volto. La maglietta tecnica è ormai fradicia. Lo zaino pare aver raddoppiato il proprio peso, in realtà esiguo: una borraccia ormai a metà, un k-way, un panino già mezzo sbocconcellato e un avanzo di tavoletta di cioccolato che non ha fornito le energie sperate. La meta è lì, ti guarda, imponente e maestosa al tempo stesso. È così vicina la vetta. Un’illusione ottica. La realtà è che, davanti a te, la strada da percorrere è tutta in salita e ancora ricca di insidie. Sarai in grado di raggiungere la cima, anche questa volta, così tanto agognata? Il fisico riuscirà a non tradire la mente che desidera tagliare il traguardo, dopo l’ennesima infinita ascesa? O dovrai rinunciare all’obiettivo, segnando inesorabilmente la resa? Quando le forze vengono meno, i pensieri carichi di nostalgia e rimpianto prendono il sopravvento e il dubbio di non farcela diventa martellante nella testa. Così la soluzione immediata e più comoda è quella di fermarsi. Non fare nulla. Restare inerte. Impossibile immaginare di allungare nuovamente il passo, non dà tregua il dolore lancinante ai piedi. Ti siedi su una roccia sporgente, abbandonando la strada maestra. È finita, ti sei arresa.
Per un attimo, per una breve frazione di secondo, lo scoraggiamento prevale e vince su di te. Provi un senso di debolezza e torpore. Ti senti insignificante in tutta quella incommensurabile vastità che ti circonda. Però qualcosa ti spinge a rialzarti. Una voce che sussurra all’orecchio. O solo orgoglio e tanta testardaggine. Oppure, semplicemente, il bisogno disperato di dimostrare che puoi farcela, anche a chi non c’è più, ma sicuramente ti sta guardando. E un barlume di speranza riaccende l’animo sfiduciato.
Poi vedi una mano. È protesa verso di te. Ti afferra forte e ti trascina con fermezza. Senza lasciarti sola. Una curva, poi un’altra. Ciottoli e pietre di diverse dimensioni rotolano velocemente lungo la scarpata. Ciò che si palesa alla tua vista è confortante. Così recuperi energia e sicurezza in te stessa. Puoi farcela. Solo un ultimo sforzo. Non guardare lo strapiombo che si affaccia alla tua destra. Procedi a piccoli passi, tenendo ben fissa la visione della cima. Ed ecco che, senza neanche rendertene conto, la meta è dietro l’angolo. L’hai conquistata. Sei giunta a destinazione. Il rifugio di montagna è come un porto sicuro per i naviganti. Un approdo, un faro luminoso, faticosamente raggiunto dopo la tempesta. La bellezza del paesaggio, di cui godere dall’alto, ripaga ogni fatica, ogni passo dolorosamente compiuto acquista nuovo senso e significato. E finalmente comprendi quale è il segreto per riuscire a compiere un’impresa così prodigiosa. La risposta è lì… dentro e davanti ai tuoi occhi. Hai conquistato la vetta, puoi ammirare l’infinità degli orizzonti, assaporare quegli istanti, solo perché nessuno ti ha lasciata sola. La vita ti ha messo a dura prova, ma qualcuno ha lottato per te e con te. Chi è dentro di te e chi sta accanto a te. Ognuno di loro ti ha incoraggiata, spronata, incentivata a dare il meglio, a mettere in luce le tue buone qualità. Nonostante le cadute, le pause forzate e la sensazione costante di sentirsi inesorabilmente inadeguata ad affrontare la situazione. Insieme, la fatica è più sopportabile. Insieme, il dolore appare meno intenso. Insieme, l’animo riprende fiducia. Il coraggio si dimostra se c’è la consapevolezza che non sei sola. Lassù qualcuno ti guida e, vicino a te, c’è chi è pronto a procedere aspettando il tuo passo, a offrirti un appoggio, a non farti sentire una tra tanti, ma unica e speciale al tempo stesso. Il segreto per non arrendersi mai e superare avversità insormontabili sta tutto qui.
Foto di Kalen Emsley