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Interview | ‘Round Midnight – Perrone Editore

Le nostre doppie conversazioni con gli Editori indipendenti continuano. Incontriamo due nuove realtà editoriali italiane: ’round Midnight Edizioni, campana e molisana, Perrone Editore, casa laziale.
Originalità, provocazione, intraprendenza, sperimentazione e qualche curiosità sono i temi trattati dai nostri intervistati. Buona lettura.



Il disegno di un’impresa, qualsiasi esso sia, prefigura una preparazione, quasi un’anteprima che spesso va ricercata in anni ed esperienze non sospetti. Quando e come è iniziata la vostra attività editoriale?

(Domenico Cosentino) La ‘round Midnight è nata nel 2012, una scommessa. I miei due soci, Giovanna e Gino, che sono molisani, hanno una tipografia e una casa editrice storica da moltissimi anni, stampano cataloghi d’arte e libri pregiati. Così abbiamo deciso di aprire una casa editrice che invece trattasse narrativa e poesia. Insomma l’unico che non aveva esperienza e praticità ero io. In questi dieci anni continuo a non avere esperienza e alcuna praticità, ma loro mi tengono lo stesso, credo si siano affezionati.

(Giulio Perrone) L’attività è iniziata nel 2005 ma prima di quella data avevo già avuto diverse esperienze di collaborazione editoriale e anche partecipato ad un altro progetto che però decisi di abbandonare per una differenza di vedute su come si dovesse fare editoria di qualità. Quello che mi ha però per la prima volta avvicinato al mondo del libro in modo concreto è stata la radio dove durante l’università ho condotto diversi programmi che si occupavano di letteratura. Quello a cui sono più legato parlava di poesia e si chiamava “E il naufragar m’è dolce in questa radio…”.

 

Esistono i mestieri e poi esistono le vocazioni. Nei casi più fortunati, le due cose coincidono. Come interpretate il senso del vostro pubblicare libri: c’è dell’altro, oltre a una opportunità unicamente professionale?

(Domenico Cosentino) Io parlerei anche di sogni. L’editoria a noi non dà da campare, se vogliamo essere realisti. Per campare dobbiamo fare altro. Io lavoro in un macello, loro stampano libri. Quindi possiamo dire che ‘round è tutto tranne che un’opportunità professionale. È la realizzazione di un sogno che avevamo. Ci è costato fatica e soldi, e con fatica andiamo avanti.

(Giulio Perrone) Tutto è sostenuto da una grande passione ma non bisogna mai dimenticare che una casa editrice è un’azienda e deve necessariamente confrontarsi anche con il mercato. Si è fatto bene il proprio lavoro non solo pubblicando un bel libro ma anche vendendolo e consentendogli di raggiungere il maggior numero di lettori possibile.

 

Alla luce della realtà in cui viviamo, fatta di repentini mutamenti sociali che spesso non si adattano alle vite intime di ognuno, che significato attribuite alla relazione con gli autori che pubblicate? 

(Domenico Cosentino) Noi siamo una piccola realtà, ci piace avere un rapporto molto personale, quasi familiare, con i nostri autori. Va da sé che li scegliamo proprio perché abbiamo delle affinità in comune. La pubblicazione di un libro è un legame molto forte. L’autore e l’editore devono essere in stretto contatto. Sentirsi, ideare, realizzare. Organizzare eventi. Purtroppo gli ultimi due anni sono stati tragici per noi, pochi eventi e poca voglia di girare.
Molti dopo qualche anno ci disconoscono, prendono il largo, e non ci citano neanche più tra gli editori che li hanno pubblicati. Fanno bene. Come in tutte le famiglie ci sono alti e bassi e pecore nere.

(Giulio Perrone) Quando si ha un bel rapporto con gli autori è tutto più facile ma io credo che si debba essere pronti, soprattutto quando si cresce editorialmente, a lavorare anche con scrittori più “difficili” o “scomodi” se non bravi. Il criterio di qualità letteraria dell’autore è sempre quello più importante anche quando ci possono essere motivi di frizione. La professionalità di un editore si misura anche da questo.

 

Giulio Perrone Editore e ’round Midnight edizioni sono annoverabili tra le case editrici cosiddette “indipendenti”. Quali sono i rischi e i vantaggi di questa specificità e cosa vi differenzia dalla grande editoria? 

(Domenico Cosentino) Ci sono ovviamente pro e contro. Siamo liberi di scegliere, non dobbiamo trovare la gallina dalle uova d’oro e quindi pubblichiamo quello che ci piace, allo sbaraglio. Non sapendo se poi il progetto possa piacere al pubblico. Lo svantaggio più grande sono ovviamente i fondi e le conoscenze. L’editoria, come qualsiasi categoria commerciale, si tiene in vita grazie ai soldi e alle conoscenze. Partecipare a fiere importanti, avere le pubblicità giuste, le recensioni accattivanti, una distribuzione capillare, che non vuol dire vendite straordinarie. Questo ci manca. Ovviamente l’autore è messo a conoscenza di questa deriva intimista e lo accetta. Salire a bordo della nostra piccola barca alla deriva. È nella tempesta che si vede il marinaio esperto. (In napoletano il detto suona diverso, ma è troppo volgare da riportare).

(Giulio Perrone) Credo che l’editoria indipendente debba differenziarsi non solo per la qualità della proposta, perché spesso anche i grandi editori pubblicano ottimi libri, ma per la progettualità, per l’attenzione alla costruzione del catalogo e anche per la cura verso l’oggetto libro. Gli aspetti grafici e tipografici sono rilevanti quanto il contenuto e devono essere allo stesso livello avendo noi la possibilità di vivere una dimensione per quanto possibile artigianale.

 

Curiosando nel sito della Perrone Editore, mi hanno interessato tre direzioni che avete deciso di dare al vostro lavoro: si fa riferimento a istanze femministe, letteratura di viaggio ed anche rilanci letterari. Vuoi parlarcene?

Passaggi di dogana e Mosche d’oro intercettano perfettamente le prime due direttrici che hai indicato e ci stanno permettendo di lavorare con scrittori sempre più importanti che si avvicinano al progetto proprio grazie alla cura che mettiamo in queste collane. Per quello che riguarda la narrativa invece lavoriamo sul recupero di autori a volte troppo presto dimenticati dalla grande editoria, ma anche nella proposta di esordi che pure ci ha sempre contraddistinto e da quest’anno investendo molto di più nella narrativa internazionale.

 

I titoli di ‘round Midnight edizioni sono originali, graffianti e provocatori. Cosa c’è dietro questa esuberanza di stile e approccio?

C’è il fatto che i libri che pubblichiamo devono emozionarci. Devono essere seguiti. Non buttiamo un sasso nello stagno. E spesso quello che ci emoziona è poesia, è roba forte, e così che abbiamo costruito la nostra linea editoriale.

 

Quanto utilizzate gli attuali canali di comunicazione e che tipo di uso ne fate?

(Domenico Cosentino) Purtroppo molto poco. I social non rispecchiano la realtà e non ne siamo frequentatori. In questa società questo è sicuramente un atteggiamento che porta alla perdita ma non alla sconfitta. Ma a noi piace essere i penultimi. Gradiamo che i nostri lettori ci seguano nella vita reale, i “mi piace” non sono un curriculum.

(Giulio Perrone) Da qualche anno abbiamo una persona che si occupa dei social e che affianca il lavoro classico di ufficio stampa ed eventi. Penso che sia una scelta necessaria per garantire visibilità ai libri e al marchio. Naturalmente tutto deve muoversi in armonia per far sì che ogni momento possa rappresentare un piccolo tassello di visibilità per quello che facciamo.

 

Lavorate in posti differenti, anche se non troppo lontani: Perrone nel Lazio, a Roma; ‘round Midnight edizioni in Campania/Molise. Vi conoscete? C’è qualcosa dell’altro che vi incuriosisce o interessa? 

(Domenico Cosentino) Giulio Perrone lo conosco bene, è un must dell’editoria indipendente, sono anche loro cliente. Il libro che più mi è rimasto nel cuore fu la storia d’amore tra Miles Davis e Juliette Greco. L’ho consumato. Ora credo che acquisterò il viaggio a New York con Patti Smith.

(Giulio Perrone) Sono da sempre molto legato alla Campania e mi fa piacere vedere come oggi ci sia un vero fiorire di progetti editoriali interessanti da ‘round Midnight agli amici di Polidoro che pure si stanno affermando a livello nazionale. E mi auguro che in futuro nascano altri progetti e che queste realtà crescano sempre di più.

 

Come è cambiato negli ultimi anni il rapporto con la lettura? Chi è, oggi, il vero lettore?

(Domenico Cosentino) Il vero lettore credo sia oggi chi ha tempo di leggere. Non importa cosa. Oggi si corre, si guadagna poco, il libro è diventato un bene di cui molti fanno a meno perché semplicemente costa molto e non tutti possono permettersi di acquistarne uno a settimana.

(Giulio Perrone) Penso che ci sia da un lato lo zoccolo duro dei lettori forti che sostiene il mercato, ma dall’altra noto una grande vivacità tra i giovani. Il segreto sta nel toccare temi che li stimolano e intercettano le profonde contraddizioni del nostro tempo.

 

 


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