Chiara Criniti, di origini salentine, grazie al suo pluriennale lavoro di ricerca ha superato i confini puramente regionali e oggi gode di riconoscimenti nazionali ed internazionali. Da quando è approdata alla pittura, dopo un passato di illustratrice per l’infanzia, la sua attività è costantemente tesa allo sperimentare, all’indagare, al gusto del fare ricerca. I suoi soggetti nascono da uno studio interdisciplinare che coinvolge la letteratura, la filosofia, la poesia, il cinema, la fotografia, la musica e non si fermano di fronte a uno sguardo ordinario, anzi accelerano nel solco della metafora, della metamorfosi, della lettura mai scontata del mondo. La mostra presente in questi giorni a Milano, presso la galleria d’arte Milonga Cornici, dal titolo “Isolamenti”, lo dimostra.

Nato dall’esilio a cui siamo stati costretti durante i periodi più duri della pandemia, l’isolamento a cui Criniti fa riferimento non è una idea semplice, ma arriva a toccare le corde di un pensiero complesso, che ha a che fare con molteplici sfumature di isolamento.

Dall’isolamento più elementare, naturalmente insito nel quotidiano umano, a quello più drammatico ed estremo del disagio psichico. Isolamento come vocazione alla compassione, allo stare nella vita al pari di creature parlanti che emergono dal buio e che diventano simboli di un eloquio solitario, nato da una frattura, da una scomposizione, da una provocazione. Opere in mostra dal 22 ottobre al 13 novembre, presso Milonga Cornici, in Via Ripamonti 6 a Milano: lavori realizzati a tecnica mista e collage su tela di varie dimensioni. Presenti anche alcune illustrazioni pubblicate su Monolith: a tecnica mista e collage su carta; collage e testo dattiloscritto su carta.