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Vermibus | La Cura

Dai graffiti di 20 anni fa a questa tecnica così singolare e ricercata dei solventi su immagini esistenti, possiamo inscrivere il lavoro di Vermibus nella parola cura. Cura nei dettagli, seppure i dettagli sembrino sparire nella pasta dellimmagine, cura nellunità della visione, perché la parola cura centra il proprio etimo nel cuore. Allora, se adottiamo la centralità del cuore, queste opere svelano unapprensione verso il mondo e si ammantano di presagi, di preoccupazioni, di costernazioni. Avere cura e avere cuore sono i due eteronimi della persona che non solo guarda il mondo e lo attraversa ma che pure prende posizione. E prendere posizione, come scrisse Didi-Huberman, è collocarsi almeno due volte, sui due e più fronti che ogni posizione comporta. Perché ogni posizione è, fatalmente, relativa. Vuol dire, ad esempio, affrontare qualcosa; ma, davanti a questa cosa, bisogna anche tenere conto di tutto ciò a cui volgiamo le spalle, al fuori campo dietro di noi, a ciò che le nostre spalle scelgono fatalmente di non vedere. Prendere posizione è anche collocarsi nel tempo, ossia desiderare, esigere, orientarsi, cercando un futuro. E queste immagini, spesso tracciate come forme di protesta di un mondo ormai svilito e mercificato, un mondo che si auto-narra attraverso una perfezione impossibile, rinascono nel segno opposto, in un altro impossibile dove la bellezza non si è consumata o dilapidata, ma semplicemente, coperta.

Questo cuore e avere a cuore, questo prendere posizione, ci suggeriscono nel loro eccesso, il gioco tra le linee del nostro fare e vedere con la verità e la sua violenza, perché la verità non può sorgere senza lacerare un ordine stabilito, non si concilia con gli argomenti, i ragionamenti, le prove: questi sono come il rovescio, necessario ma oscuro, della sua manifestazione. La verità è uninsorgenza violenta. Violenta e necessariamente ambigua. E lambiguità è pericolosa perché si presta a tutte le falsificazioni, a tutte le confusioni: è la cancellazione delle opposizioni semplici e il superamento della linea di confine. Lambiguità è la costellazione di tutte le verità possibili che abitano contemporaneamente tutte le soglie della nostra contemporaneità.

Allora qui dentro, in questa azione del fare e del cuore, si spalanca qualcosa di nuovo che ci blocca e si appella ai nostri occhi. Una lotta che è, prima di tutto, con limmagine stessa. Una lotta verso il mondo come cura verso le immagini che produce, prima di giudicare lumanità stessa. Perché, se limmagine è limitazione di una cosa, essa rivaleggia con la cosa e la rivalità non riguarda tanto la riproduzione quanto la competizione per la presenza. Limmagine contende alla cosa la presenza.

Ed è questa la strenue lotta che qui avviene. Unimmagine che lotta contro i cliché e le immagini stesse per una propria ambigua e vera supremazia. Una sigla che nel suo radicalismo disaggrega gioiosamente le tesi esistenti, le tesi che lambiscono le murate della nostra vita.

 

 


Featured Artworks by Vermibus. @vermibus | Vermibus.com

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